MINOPRIO ANALISI E CERTIFICAZIONI
Analisi Tessuti Vegetali
MINOPRIO ANALISI E CERTIFICAZIONI
Analisi Tessuti Vegetali
Perchè
La conoscenza del livello nutrizionale degli organi vegetali delle piante permette di poter monitorare lo stato di crescita delle piante e diagnosticare la presenza di eventuali situazioni anomale, quali carenze o eccessi di uno o dell’altro elemento e, sulla base dell’analisi oggettiva di tutti i fattori della produzione – principalmente le condizioni pedoclimatiche unitamente alle tecniche colturali e alle condizioni fitosanitarie – pianificare interventi di soccorso o di tipo risolutivo. Può succedere che lo strato colturale dove si sviluppano le radici sia adeguatamente dotato di elementi minerali utili per la crescita delle piante ma che queste non riescano ad utilizzarli propriamente (ad esempio per presenza di stress biotici o abiotici).
Per tale motivo, soprattutto in particolari settori produttivi quali la frutticoltura e l’orticoltura, la diagnosi fogliare è diventata uno strumento di enorme utilità, non solo da un punto di vista diagnostico; quando viene utilizzata unitamente all’analisi del “substrato di crescita”, permette di mettere a punto adeguate tecniche agronomiche per ottenere il maggior beneficio economico dal sistema suolo-pianta.
Sono 16 gli elementi minerali considerati essenziali per la crescita delle piante, suddivisi in macro e microelementi (Tabella 1). La suddivisione in due classi si basa sul livello di concentrazione considerato sufficiente per una normale crescita dei vegetali; in genere i macroelementi sono presenti nei tessuti vegetali delle piante in concentrazioni da 10 a 5.000 volte superiori rispetto ai microelementi.
Per poter considerare un elemento “essenziale” per la crescita delle piante, devono essere fondamentalmente soddisfatti tre criteri (Arnon e Stuart, 1939):
- l’assenza dell’elemento provoca crescita abnorme, non completamento del ciclo di vita della pianta, ovvero morte precoce;
- l’elemento deve essere specifico e non sostituibile da altri elementi;
- l’elemento deve esercitare il suo effetto sulla crescita e/o sul metabolismo in maniera diretta, non attraverso effetti indiretti quale, a titolo di esempio, un antagonismo verso un altro elemento presente a livelli di tossicità.
Nella tabella non compaiono elementi quali il sodio, il nichel, il cobalto, il silicio, il selenio e l’alluminio; essi non soddisfano i tre criteri di cui sopra, ma vengono comunque considerati elementi benefici.
Il contenuto di elementi nei tessuti vegetali delle colture dipende da diversi fattori, quali la disponibilità di acqua e la sua qualità, la temperatura, la luminosità, l’umidita dell’aria, le fertilizzazioni, alcune caratteristiche dello strato colturale (ad esempio il pH, il contenuto di sostanza organica, il rapporto C/N), l’età e posizione della foglia.
Fenomeni di fitotossicità possono essere generati anche da contaminazione (assorbimento diretto o indiretto) degli organi vegetativi con sostanze fitotossiche (ad esempio diserbanti).
Quando
In genere le analisi sui tessuti vegetali possono essere effettuate per diversi motivi, quali:
- valutare le asportazioni della coltura durante le diverse fasi fenologiche
- valutare il livello nutrizionale per prevenire eventuale alterazione della produzione
- verificare eventuali anomalie (sintomatologia fogliare) che possono essere causate da carenze, eccessi o interferenze fra alcuni elementi (antagonismi)
Quali analisi
Di seguito i principali pacchetti analitici suggeriti per determinate situazioni. E’ ovviamente possibile effettuare ricerche specifiche differenti da quelle proposte in base allo specifico stato di fatto.
Analisi | Situazione |
---|---|
Analisi di base | Determinazione dei principali macroelementi (N-P-K-Ca-Mg). Analisi generica in fase di coltivazione da effettuarsi con un margine adeguato dalla fine del ciclo produttivo per avere un tempo di intervento. |
Analisi completa principali elementi | Determinazione dei principali macro e microelementi (N-P-K-Ca-Mg-Fe-Mn-Cu-Zn-B). Valutazione approfondita sia di controllo che in presenza di sintomatologia sulla vegetazione (valutazione carenze e/o eccessi). |
Campionamento
La fase di campionamento è il vero inizio del percorso analitico: da un’operazione impropria ne conseguirà l’ottenimento di dati di laboratorio poco attendibili e non utili allo scopo prefissato.
La scelta del materiale da campionare dipenderà dalla specie vegetale oggetto di indagine, dallo stato fenologico della coltura, dallo scopo analitico.
Particolare importanza andrà inoltre rivolta alla conservazione e modalità di trasporto del campione.