MINOPRIO ANALISI E CERTIFICAZIONI
Campionamento top-soil sabbie e matrici organiche
MINOPRIO ANALISI E CERTIFICAZIONI
Campionamento top-soil sabbie e matrici organiche
1. Top soil in uso: riferimento campionamento suolo
Definizioni
Analisi di caratterizzazione: | Insieme di determinazioni atte a definire le proprietà fisico/chimiche di un suolo |
Zona di campionamento: | Intera area di campionamento da sottoporre ad indagine all’interno della quale si possono identificare più unità di campionamento |
Unità di campionamento: | Estensione definita di suolo dotata di limiti fisici o ipotetici che costituisce parte della zona di campionamento all’interno della quale viene effettuato il campionamento puntuale |
Campione elementare: | Quantità di suolo prelevata in una sola volta all’interno di una unità di campionamento |
Campione globale: | Insieme di campioni elementari prelevati in una unica unità di campionamento |
Campione finale: | Parte rappresentativa del campione globale, ottenuta mediante l’eventuale riduzione della quantità di quest’ultimo tramite quotazione. Nel caso in cui non risulti necessario ridurre il campione globale, questo coinciderà con il campione finale |
Strumentazione
Gli strumenti utilizzati per il prelievo dei campioni e trasporto degli stessi, devono essere costruiti con materiali e modalità tali da non alterare le caratteristiche del materiale che si intende determinare.
Gli strumenti utilizzati sono funzione della morfologia dell’area da indagare, della profondità che si deve raggiungere e possono essere riassunti come di seguito:
- sonda o trivella (adatte in particolare quelle specifiche per tappeti erbosi, di lunghezza in genere 30-50 cm)
- paletta
- secchio in plastica di volume non inferiore a 10 l.
- telone asciutto e pulito di circa 2 m2
- contenitori in plastica (sacchetti o barattoli con tappo a tenuta) di capacità non inferiore a 1 l.
- frigorifero portatile per la conservazione del campione durante il trasporto in laboratorio ove sia richiesta la determinazione di azoto minerale (N-NH4 e/o N-NO3).
Modalità di campionamento
Individuare la zona di campionamento delimitando un’area nella quale non risultino diversi: colore, aspetto fisico, vegetazione, fertilizzazioni effettuate. Importante è inoltre, in base allo scopo analitico, definire l’epoca di campionamento. Per poter formulare dei piani di concimazione, l’attività di campionamento deve essere effettuata almeno 3 mesi dopo l’ultimo apporto di concimi o 6 mesi dopo l’ultimo apporto di ammendanti o correttivi.
Qualunque sia la superficie della zona di campionamento individuata, prelevare almeno 15 campioni elementari per area omogenea indagata, prelevando non meno di 6 campioni finali per ettaro ed utilizzando uno dei modelli di distribuzione dei punti e frequenza di campionamento indicato dagli schemi elencati al punto 7.1 del DM 13 settembre 1999 n° 185 GU n° 248 21/10/1999 Met. I.1.
Di preferenza, in particolare per studi e monitoraggi, viene utilizzato il campionamento sistematico (7.1.2 + Figura 1): suddividere la zona di campionamento nel numero prescelto di unità di campionamento utilizzando un reticolo di dimensioni opportune (tutte le unità devono essere più o meno della stessa estensione e la dimensione della griglia dipende dal dettaglio che si vuole raggiungere). All’interno di ogni unità prelevare casualmente un campione evitando di prelevare nelle zone di bordo campo o zone anomale di importanza trascurabile per l’appezzamento (ad esempio affossamenti, aree di ristagno).
Un altro metodo molto utilizzato, in particolare per valutazioni agronomiche, è il campionamento non sistematico a X o a W (7.1.3 + Figura 2), con prelievo casuale del campione all’interno dell’area individuata.
Indipendentemente dalla tipologia di campionamento scelta, asportare lo strato superficiale di terreno (primi 2-3 cm) ed eventuali residui vegetali. Utilizzando trivelle o sonde risulterà sufficiente introdurre l’attrezzo nel terreno fino alla profondità desiderata ed estrarre la carota di terreno. La profondità di campionamento interesserà lo strato iniziale di top-soil distribuito e, comunque, dovrà essere rappresentativo dell’orizzonte interessato dalle radici della vegetazione presente; in taluni casi potrà risultare necessario effettuare campioni suddivisi per profondità (orizzonte interessato dalle radici e orizzonte non esplorato dalle radici).
Tutti i campioni elementari devono essere travasati nel secchio di plastica man mano che vengono prelevati; quindi, il contenuto dello stesso viene rovesciato su telone steso asciutto e pulito. Si procede quindi con una miscelazione accurata del materiale prelevato. Il campione finale da consegnare in laboratorio dovrà essere di minimo 10 litri per indagini delle proprietà fisiche e 5 litri per le sole indagini chimiche.
I campioni finali vanno posti in contenitori asciutti e puliti (sacchetti o barattoli), ciascuno identificato da una propria sigla di riconoscimento (ad esempio tramite etichetta che mai deve essere interna al sacchetto o in contatto con il campione); utile sarebbe accompagnare ogni campione con una propria scheda di identificazione riportante il maggior numero di informazione possibili (data di prelievo, luogo, specie vegetale, interventi agronomici effettuati, ecc.) o un verbale di campionamento riportante un riferimento univoco alle etichette (o scritte indelebili) poste sui campioni finali.
Nel caso si tratti di campioni sui quali è richiesta la determinazione di parametri alterabili (es. azoto minerale) è necessario che il campionatore deposti i campioni immediatamente all’interno di idonee borse frigorifere e che li conferisca al laboratorio entro 48 ore al massimo.
2. Top soil, sabbie, componenti di origine organica in preparazione: riferimento campionamento substrato di coltivazione ed ammendanti (UNI EN 12579:2014)
Definizioni
Porzione di campionamento: | Massima quantità dello stesso materiale proveniente dallo stesso lotto (campione identificato da sottoporre ad analisi) che non può essere superiore a 5000 m3 o 10.000 confezioni |
Sub-campioni: | Quantità di campione prelevato in una sola volta all’interno di una porzione di campionamento |
Campione globale: | Insieme di sub-campioni prelevati in una unica porzione di campionamento |
Campione finale: | Parte rappresentativa del campione globale, ottenuta mediante l’eventuale riduzione della quantità di quest’ultimo tramite quotazione. Nel caso in cui non risulti necessario ridurre il campione globale, questo coinciderà con il campione finale |
Strumentazione
Gli strumenti utilizzati per il prelievo dei campioni e trasporto degli stessi, devono essere costruiti con materiali e modalità tali da non alterare le caratteristiche del materiale che si vuole sottoporre ad analisi.
Gli strumenti generalmente utilizzati sono:
- sonda o trivella
- vanga
- paletta
- secchio in plastica di volume non inferiore a 10 l.
- contenitori in plastica (sacchetti o barattoli con tappo a tenuta) di capacità non inferiore a 5 l.
Modalità di campionamento
Importante è che tutte le operazioni concernenti il campionamento vengano effettuate in un periodo di tempo sufficientemente breve e con accortezze tali da evitare alterazioni delle caratteristiche intrinseche al campione.
Il campionamento può essere effettuato sia per materiale impacchettato che per materiale sfuso.
Per tutti i materiali: nel caso il materiale da sottoporre ad analisi si presentasse sotto forme particolari (compatto, asciutto…) ed avesse istruzioni specifiche in merito ad operazioni da effettuarsi prima dell’utilizzo, le stesse devono essere effettuate prima della raccolta dei campioni.
Materiale sfuso: una volta individuata la porzione di campionamento, dividere visivamente la stessa in un numero di zone che coincideranno con il numero di sub campioni da effettuare. I campionamenti devono essere effettuati in profondità, tralasciando il materiale vicino alla superficie dello stesso (prelevare oltre 50 mm dalla superficie). L’utilizzo del dispositivo da utilizzare per il prelievo verrà valutato di volta in volta in base alla volumetria della porzione di campionamento. Il campione finale sarà dato dall’unione dei singoli sub-campioni miscelati in apposito contenitore pulito (secchio) dai quali se ne preleverà la quota necessaria al laboratorio.
Quando possibile, il campionamento del prodotto sfuso, dovrebbe essere effettuato da un flusso in movimento lungo l’intera larghezza del flusso da campionare.
Materiale impacchettato: il campionamento deve essere effettuato in modo casuale per ogni lotto di confezionamento. In base alle confezioni ed alle analisi da effettuare si possono prelevare da 1 a più sacchi.
Il numero di sub-campioni da prelevare dalla porzione di campionamento individuata viene definito come di seguito specificato:
- sub-campioni = 0.5*(m3 della porzione di campionamento)1/2
- minimo di sub-campioni = 12
- massimo di sub-campioni = 30
I prelevamenti possono essere effettuati secondo uno schema di campionamento casuale (random).
Il volume minimo del campione finale da inviare al laboratorio dipende dal tipo di analisi che si vogliono effettuare:
- Per analisi chimiche = 5 litri
- Per analisi fisiche = almeno 10 litri
- Per saggi biologici = 5 litri
- Per la determinazione del volume commerciale = minimo 30 litri
Per eventuali test microbiologici tutta la strumentazione (inclusi i contenitori dei campioni) deve essere sterilizzata prima del suo utilizzo, il campione non deve essere congelato, bensì conservato in borse frigorifere.
Normalmente il materiale da inviare in laboratorio viene messo in sacchi di plastica puliti e accuratamente chiusi. Il trasporto degli stessi al laboratorio deve essere effettuato nel più breve tempo possibile (solo in circostanze eccezionali oltre i 2 giorni lavorativi).
Ogni campione dovrà essere inequivocabilmente identificato con:
- apposita etichetta o scritta indelebile che identifichi il campione
- descrizione del prodotto
- riferimento del fabbricante e n. di lotto (se possibile)
- data di campionamento
- luogo di campionamento
Inoltre, lo stesso deve essere accompagnato da un verbale di campionamento che includa, ove possibile:
- il nome del campione e dell’organizzazione da cui deriva
- la descrizione del campione
- copia dell’etichetta del sacco del fornitore
- lotto e data di produzione (se possibile)
- volume (o n. di sacchi) totale di materiale campionato
- il piano di campionamento e n. di sub campioni prelevati
- qualsiasi osservazione emersa durante l’attività di campionamento
- la data, l’ora di campionamento e l’indirizzo del luogo di campionamento
- eventuale corrispondenza tra etichetta (o segno) sul campione e denominazione che identifichi lo stesso
- metodo di sigillatura e tipo di sigillo
- i nomi e gli indirizzi delle parti interessate all’analisi (se necessario)
- destinazione del laboratorio e elenco delle analisi richieste
- il nome e la firma del campionatore